Ipotesi di tagli a detrazioni fiscali da inserire nella prossima Legge di Bilancio 2019: il governo sarebbe, infatti, intenzionato a ridurre dal 19 al 15% le detrazioni Irpef per la maggior parte delle spese sostenute, da quelle mediche e quelle per l’assistenza, quelle per gli interessi passivi sui mutui, alle spese universitarie, e si pensa anche ad una totale cancellazione di altre detrazioni fiscali, da quelle per la ristrutturazione della piscina, alle detrazioni per le spese funerarie, le cooperative e le assicurazioni. Allo studio, poi, anche la possibilità di un ravvedimento operoso straordinario esteso agli ultimi 5 anni d’imposta, dal 2013 al 2017, con la possibilità di rateizzare le somme dovute per il prossimo quinquennio; la totale cancellazione delle cartelle esattoriali di somme inferiori ai mille euro e possibilità per le altre di estinzione del proprio debito in 10 rate semestrali con versamenti fissi a luglio e novembre.
Il governo vuole mantenere quello che ha detto in campagna elettorale, è intenzionato inserire con la nuova manovra finanziaria un netto taglio per tutte le agevolazioni fiscali. Purtroppo per il cittadino italiano sembrerebbe che nel 2019 potrà recuperare meno soldi a differenza del 2018.
La legge attuale permette al cittadino che paga un mutuo sulla prima casa di detrarre fiscalmente fino al 19% degli interessi pagati nello stesso anno ugualmente vale per le spese mediche, purtroppo con questa nuova manovra tutto ciò potrebbe finire.
Il governo Di Maio – Salvini per far fronte a tutte le promesse elettorali che vanno dalla reddito cittadinanza, alla fra taxi e pace fiscale, per non parlare poi sulle pensione quota 100, devono recuperare soldi, e da qui spunta la proposta di ridurre le detrazioni sui modi e spese mediche per quanto riguarda noleggi di bilancio.
Nonostante il deficit sia stato portato al 2,4% come chiesto a gran voce da Lega e (soprattutto) Movimento 5 Stelle, per mantenere tutte le riforme promesse all’appello mancano ancora 13 miliardi. E trovarli non sarà facile. Il team ‘mani di forbice’ è già al lavoro sulla spending review, ma il contenimento della spesa potrebbe portare al massimo a racimolare tre miliardi di euro.
L’esecutivo sta dunque guardando soprattutto sotto la voce ‘detrazioni fiscali’ per raggiungere gli 8-10 miliardi necessari a finanziare la manovra.
Ma quali sono le agevolazioni che rischiano di saltare?
Rimborso Irpef e detrazioni fiscali: taglio in arrivo, le nuove percentuali.
Agire su detrazioni e deduzioni è da sempre un tabù per la politica italiana visto il rischio di far salire le tasse; tuttavia, si potrebbe tentare un nuovo bilanciamento: più sulle rendite meno sul lavoro. D’altra parte, l’ipotesi che sta prendendo piede vede un taglio orizzontale delle agevolazioni; così passerebbero dal 19% al 15%.
Dovrebbero essere mantenuti alcuni sconti considerati fondamentali per il welfare come quelli riguardanti le spese sanitarie o gli interessi sul mutuo della prima casa. Dal punto di vista politico, un taglio orizzontale avrebbe il pregio di non scatenare le proteste di singole categorie di lavoratori; insomma, avrebbe le stesse ripercussioni su tutti o quasi. Certo è che, soprattutto lasciando intatte le agevolazioni socialmente rilevanti, l’iniziativa si tradurrebbe in un guadagno abbastanza magro; al massimo, un miliardo di euro.
Dunque, ecco che si pensa di eliminarne del tutto alcune. Per esempio, quella sulla ristrutturazione delle piscine (detrazione Irpef 50%, tetto 96mila euro). Inoltre, i 5 stelle in particolare vorrebbero fare fuori tutta una serie di detrazioni dall’impatto ambientale negativo (valore 17 miliardi di euro). Inoltre, potrebbe essere introdotto una soglia massima per le detrazioni (75mila euro?) oppure un sistema di franchigie per ridurre l’incidenza delle singole detrazioni (in entrambi i casi un miliardo risparmiato per le casse dello Stato).
Manovra, ecco quali detrazioni rischiano di saltare.
Tra le detrazioni a rischio ci sono i bonus fiscali per le fonti energetiche fossili per agricoltori e trasportatori, i sussidi per le spese funerarie, le assicurazioni e le cooperative, ma anche le detrazioni per le spese veterinarie, un intervento che se dovesse passare farebbe arrabbiare non poco chi ha un animale. E non è tutto. Si perché sotto la mannaia dell’esecutivo potrebbero finire anche alcune detrazioni definite “intoccabili” proprio perché permettono a tanti italiani di far quadrare i conti alla fine del mese.
Stangata in vista per chi acquista la prima casa?
Per ora il governo ha sempre smentito, ma secondo diversi quotidiani l’ipotesi allo studio è quella di intervenire sulle detrazioni concesse a chi fa un mutuo per l’acquisto della prima casa. In sostanza la detrazione, pari al 19%, potrebbe scendere al 17%. Un problema non da poco per chi decide di comprare casa, nel momento in cui, a causa dell’impennata dello spread, gli interessi per i mutui sono destinati quasi inevitabilmente ad aumentare.
Ma la mannaia dei tagli lineari potrebbe abbattersi anche sulle spese mediche e le assicurazioni. Interventi che farebbero infuriare quei milioni di contribuenti che già non vedono di buon occhio l’introduzione del reddito di cittadinanza. Di sicuro, trattandosi di tagli estremamente impopolari, c’è da scommettere che il governo farà di tutto per scongiurarli. Ma per ora l’unico imperativo categorico è quello di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale.
Più di 3,8 milioni di contribuenti .
Oggi gli interessi passivi e i relativi oneri accessori sono detraibili al 19% fino a un limite massimo di 4 mila euro l’anno di interessi. L’agevolazione riguarda i contribuenti che acquistano un immobile da adibire ad abitazione principale in dipendenza di mutui ipotecari. La detrazione, specialmente per i mutui più alti o nei primi anni di vita, fa ottenere uno sconto massimo di 760 euro, che in molti casi corrisponde di fatto a una rata mensile. Secondo i dati del rapporto sulle spese fiscali 2017 elaborato dalla commissione presieduta dal professor Mauro Marè istituita presso il ministero dell’Economia, la detrazione media è pari a 269,1 euro per contribuente. I beneficiari sono una platea enorme: 3.828.734 persone. Per lo Stato corrisponde a un minore introito di 1,03 miliardi di euro ogni anno. Nel triennio considerato dalla ricerca (2018-2020), il beneficio fiscale peserà quindi per quasi 3,1 miliardi di euro.
A carico di soggetti a più basso reddito.
Di conseguenza, un taglio lineare del 10% — tale sarebbe se l’aliquota della detrazione passasse dall’attuale 19% al 17% degli interessi pagati — porterebbe il Tesoro a recuperare 100 milioni di euro in più ogni anno; la cifra raddoppierebbe se la detrazione scendesse al 15%. Per i mutuatari la perdita di beneficio potrebbe arrivare a 76 euro nel primo caso, a 154 euro nel secondo. Ben più alto sarebbe l’incasso per lo Stato se il governo a trazione Luigi Di Maio – Matteo Salvini decidesse di eliminare del tutto questa detrazione storica, ma non ci sono avvisaglie in tal senso né dal fronte Lega né da quello Cinquestelle. Anzi l’indicazione che filtra è di un intervento soft. Come «clausola di salvaguardia» alternativa all’aumento automatico dell’Iva previsto dai precedenti governi, si pensa piuttosto a un taglio lineare di tutte le detrazioni e agevolazioni, le cosiddette «tax expenditures», capitolo politicamente sensibile perché mette le mani nelle tasche degli italiani.
Molto dipenderà anche dalle modalità con le quali questi tagli saranno applicati, se soltanto alle nuove tax expenditures, come un mutuo contratto nel 2019, o se anche ai contratti già in essere. Certamente ci sarà un aggravio del costo finale per le famiglie, in particolare quelle a reddito più basso, specialmente se al taglio sui mutui si aggiungessero quelli su altre voci popolari di detrazioni in vigore su spese per beni e servizi. Secondo il Servizio politiche fiscali della Uil, considerando le detrazioni principali come spese mediche, per l’assistenza personale, quelle universitarie e per asili nido, oltre che quelle sul mutuo prima casa, il maggior gettito di 580 milioni di euro l’anno per lo Stato graverebbe per oltre il 70% sui redditi fino a 35.000 euro lordi annui, quindi «sui redditi medio bassi», sottolinea il segretario confederale Domenico Proietti.
Per far tornare i conti della manovra servono fino a 13 miliardi di euro, tra nuove entrate o tagli alla spesa. Lega e Movimento 5 Stelle riflettono sulla possibilità di un taglio lineare delle detrazioni fiscali per trovare i fondi per reddito di cittadinanza e flat tax.
“Come fanno tante famiglie italiane – ha detto Di Maio – abbiamo chiesto un prestito che restituiremo quando le risorse dei tagli che faremo, ma che andranno a regime nell’anno, rientrano nelle casse dello Stato. Stiamo prendendo un po’ di soldi anche per finanziare due programmi elettorali e per soddisfare due elettorati”.
Diverse detrazioni sanitarie sono invisibili per molti italiani, mentre permetterebbero di risparmiare sulle tasse. Ma un altro problema potrebbe probabilmente arrivare ovvero il taglio di numerose detrazioni che interessano tutti, non solo quelle sanitarie.
La lista delle spese è abbastanza lunga. SE ti rechi sul sito dell’Agenzia delle Entrate te ne rendarai conto da solo. In quanto sanno ad esempio che nell’elenco rientrano anche i materassi ortopedici e i cerotti così come visite mediche e analisi, interventi chirurgici e radiografie? Per aiutare il contribuente a orientarsi tra le tante agevolazioni ovvero districarsi tra la documentazione necessaria e le caratteristiche dei prodotti, il fisco ha elaborato una serie di chiarimenti.
Tutte le agevolazioni sulle spese sanitarie e mediche sono contenute nella guida dell’Agenzia delle Entrate aggiornata a settembre 2018. Ecco l’elenco completo delle detrazioni previste.
Quali agevolazioni fiscali ci sono sulle spese sanitarie? Una domanda che riguarda tutti i contribuenti. Proprio per rispondere a tutti i quesiti sul tema l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una guida aggiornata con tutte le detrazioni fiscali che si possono chiedere.
Le spese sanitarie e mediche sono tra le agevolazioni e detrazioni fiscali maggiormente richieste dai contribuenti in sede di presentazione del 730 o del modello Redditi e nel solo 2018 vi sono state indicate ben 720 milioni di spese sanitarie relative ai redditi del 2017.
Dalle prestazioni specialistiche, alle analisi e ricoveri, dall’acquisto di alimenti speciali e di prodotti omeopatici, alle sedute di fisioterapia fino ai medicinali acquistati all’estero. L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la guida ‘Le agevolazioni fiscali sulle spese sanitarie‘ con tutte le novità introdotte per il 2018, che contiene le detrazioni fiscali che è possibile richiedere a partire dalle dichiarazioni dei redditi del 2019. “Per avere un’idea di quanto la voce ‘spese sanitarie’ sia presente nella dichiarazione dei redditi – sottolinea l’Agenzia delle Entrate – basta osservare i recenti dati inseriti nella dichiarazione precompilata 2018: sono 720 milioni i dati delle spese sanitarie sostenute dai cittadini nel periodo d’imposta 2017 e comunicati all’Agenzia da farmacie, studi medici, cliniche, ospedali”. “Nella maggior parte dei casi – prosegue la guida – per le spese sanitarie è riconosciuta una detrazione dall’Irpef di una percentuale della spesa sostenuta (19%) per la parte eccedente l’importo di 129,11 euro (la cosiddetta franchigia)”.
Le spese per le quali si ha diritto alla detrazione Irpef (19%) sono quelle relative a: prestazioni rese da un medico generico (incluse quelle di medicina omeopatica); acquisto di medicinali (anche omeopatici) da banco o con ricetta medica; acquisto di alimenti a fini medici speciali, con esclusione di quelli destinati ai lattanti; prestazioni specialistiche; analisi, indagini radioscopiche, ricerche e applicazioni, terapie; prestazioni chirurgiche; ricoveri per degenze o collegati a interventi chirurgici; trapianto di organi; cure termali (escluse le spese di viaggio e soggiorno); acquisto o affitto di dispositivi medici e attrezzature sanitarie (comprese le protesi sanitarie).
Inoltre, sono detraibili – riporta la guida dell’Agenzia delle Entrate – nella stessa misura del 19%, le seguenti spese di assistenza specifica: assistenza infermieristica e riabilitativa (per esempio, fisioterapia, kinesiterapia, laserterapia, eccetera); prestazioni rese da personale in possesso della qualifica professionale di addetto; all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale esclusivamente dedicato all’assistenza diretta della persona; prestazioni rese da personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo; prestazioni rese da personale con la qualifica di educatore professionale; quelle rese da personale qualificato addetto ad attività di animazione e di terapia occupazionale.
Quali spese sanitarie si possono detrarre?
Nella guida aggiornata pubblicata dall’Agenzia delle Entrate sono state elencate tutte le spese che possono essere detratte dalle tasse. Ecco quali sono:
• prestazioni rese da un medico generico (incluse quelle di medicina omeopatica)
• acquisto di medicinali (anche omeopatici) da banco o con ricetta medica
• acquisto di alimenti a fini medici speciali, con esclusione di quelli destinati ai lattanti
• prestazioni specialistiche
• analisi, indagini radioscopiche, ricerche e applicazioni, terapie
• prestazioni chirurgiche
• ricoveri per degenze o collegati a interventi chirurgici
• trapianto di organi
• cure termali (escluse le spese di viaggio e soggiorno)
• acquisto o affitto di dispositivi medici e attrezzature sanitarie (comprese le protesi sanitarie).
Tasse più alte per tutti? Rischio stangata dal taglio delle agevolazioni fiscali.
Oltre a quelle appena elencate, si possono portare in detrazione anche le seguenti spese di assistenza specifica:
• assistenza infermieristica e riabilitativa (per esempio, fisioterapia, kinesiterapia, laserterapia, eccetera)
• prestazioni rese da personale in possesso della qualifica professionale di addetto all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale esclusivamente dedicato all’assistenza diretta della persona
• prestazioni rese da personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo
• prestazioni rese da personale con la qualifica di educatore professionale
• prestazioni rese da personale qualificato addetto ad attività di animazione e di terapia occupazionale.
DICHIARAZIONE REDDITI 2018: ELENCO SPESE DEDUCIBILI E DETRAIBILI
Dichiarazione dei Redditi 2018 elenco spese deducibili e detraibili: Come tutti sanno, ciascun contribuente in sede di compilazione del Quadro E modello 730 anno e del Quadro RP Modello Redditi, può portare in detrazione o in deduzione, determinate spese ed oneri sostenuti nell’anno precedente, al fine di dimunire l’importo delle tasse dovute. Nello specifico, nella dichiarazione dei redditi 2018 elenco spese detraibili, sono quelle spese che il contribuente può portare in detrazione, in quanto diritto riconosciuto dalla legge, una serie di spese sostenute a suo nome o per conto del familiare a carico. La detrazione 730 e Unico, è pertanto, l’agevolazione che consente al contribuente di scaricare le spesa sostenute nell’anno precedente a quello di dichiarazione, al fine di diminuire l’imposta IPERF dovuta. In altre parole, le spese detraibili, sono tutte quelle spese che possono essere sottratte direttamente dalle imposte da pagare. Qualora l’imposta dovuta sia inferiore alle detrazioni spettanti, il contribuente non ha diritto al rimborso della parte eccedente, fatta eccezione delle detrazioni sui canoni di locazione, per le quali è possibile chiederne il rimborso. L’elenco spese deducibili 2018 riguardano, invece, tutte le voci di spesa che possono essere portate in deduzione dal contribuente. Tali oneri deducibili, per poter essere dedotti dal reddito 2016 devono essere dichiarati nel 730/2018 o nel modello Unico 2018. Tra le spese deducibili 2018, troviamo ad esempio le spese per il versamento dei contributi obbligatori volontari o le erogazioni liberali a favore di Onlus, università ecc, oneri quindi che intervengono a ridurre il reddito complessivo sul quale calcolare l’imposta dovuta. In altre parole, gli oneri deducibili sono tutte quelle spese che possono essere sottratte al reddito prima di calcolare l’imposta da pagare. Dichiarazione redditi 2018 spese per familiari a carico
Il contribuente della dichiarazione dei redditi può scaricare le spese sostenute a nome dei familiari a carico come il coniuge, figli, nipoti, genitori ecc.
L’elenco spese deducibili e spese detraibili che il contribuente può scaricare entro la scadenza 730 e Unico dichiarazione dei redditi, sono nello specifico coloro che nel 2017 non hanno posseduto redditi che concorrono alla formazione del reddito complessivo se superiore a euro 2.840,51 e riguardano:
• Coniuge non legalmente separato ed effettivamente separato;
• Figli: naturali riconosciuti, adottivi, affidati o affiliati;
• Altri familiari Coniuge legalmente ed effettivamente separati, Nipoti, Genitori, Genitori adottivi, Generi e Nuore, Suoceri, Fratelli e Sorelle.
Vi ricordiamo che dal 2018 per effetto della Legge di Bilancio 2018, il limite di reddito per essere considerati figli a carico, sale a 4.000 euro fino a 24 anni e poi a 2.840,51 euro dai 25 anni in su. Dichiarazione dei redditi 2018 spese coniuge:
Dalla dichiarazione dei redditi 2018 il contribuente può scaricare le spese coniuge, in base all’art. 12 del TIUR dall’imposta lorda sul reddito il contribuente può detrarre i seguenti importi: Detrazione per coniuge non separato legalmente:
1) 800 euro fino a 15.000 euro di reddito.
2) 690 euro, se il reddito complessivo è maggiore di 15 mila e fino a 40.000 euro;
3) 690 euro per i redditi sopra i 40.000 euro inferiori a 80.000 euro. In questo caso la detrazione spetta per la parte eccedente i 40 mila.
La detrazione coniuge a carico è aumentata di:
• 10 euro se il reddito complessivo supera i 29.000 euro ma non oltre i 29.200 euro.
• 20 euro, se il reddito complessivo è tra i 29.200 euro e 34.700 euro.
• 30 euro se è superiore a 34.700 ma inferiore a 35.000 euro;
• 20 euro se superiore a 35.000 euro ma inferiore a 35.100 euro;
• 10 euro, se il reddito è tra 35.100 e 35.200 euro.
Si ricorda che a seguito dell’entrata in vigore delle nuove norme sulle Unioni Civili, ai facenti parti di una Unione Civile spetta la stessa detrazione riconosciuta al coniuge.
Per maggiori informazioni leggi: detrazione partner a carico 2018.
Spese detraibili per i figli a carico 2018.
Le spese detraibili effettuate dal contribuente familiari a carico in particolar modo le detrazioni figli a carico 2018 maggiorenni e minorenni, spettanti quindi alle famiglie sono pari a :
• per i figli di età inferiore o uguale a 3 anni, spetta una detrazione base di 1.220 Euro;
• per i figli a carico con più di 3 anni: la detrazione è pari a 950 Euro per ciascun figlio;
• per i figli portatori di handicap: prevista una quota aggiuntiva da 200 a 400 euro.
• Nessuno sconto sui redditi oltre i 95.000 euro.
Per maggiori informazioni leggi anche Novità 730 detrazioni familiari a carico.
Dichiarazione redditi 2018:
Elenco Spese Deducibili e Detraibili: Dichiarazione dei redditi 2018 elenco spese deducibili e elenco spese detraibili, i contribuenti possono scaricare le spese entro una certa tipologia e misura, stabilite dallo Stato con il tetto massimo di oneri deducibili.
Le spese e gli oneri deducibili in dichiarazione dei redditi 2018, vanno indicate nel Rigo E21 – E31 Modello 730 e nel Rigo RP21 – RP31 nel Modello Redditi Persone Fisiche, e sono pertanto quelle sostenute nell’anno 2017.
Elenco spese deducibili e elenco spese detraibili:
• Spese mediche generiche senza franchigia. Tali spese, sono tramsesse direttamente all’Agenzia delle Entrate, elaborate ed inserite nel 730 precompilato 2017. I cittadini che intendono opporsi all’utilizzo dei suddetti dati, devono darne specifica comunicazione all’Agenzia compilando il modulo opposizione, tramite sistema Tessera Sanitaria o non dando il proprio codice fiscale alla farmacia, in caso di acquisto di farmaci o prodotti medicali;
• Oneri contributi previdenziali e assistenziali;
• Oneri contributi fondi integrativi servizio sanitario nazionale;
• Oneri contributi forme pensionistiche complementari e individuali se di importo inferiore a 5.164,57 euro;
• Spese assistenza ai portatori di handicap;
• assegni periodici di mantenimento al coniuge separato o divorziato, ad esclusione degli assegni periodici di mantenimento ai figli;
• beneficenza a favore di istituti religiosi;
• Cedolare secca;
• Beneficenza a favore delle organizzazioni non governative;
• Beneficenza a favore di ONLUS al 26% con limite massimo a 30.000,00 euro; Erogazioni liberali ai partiti: 26%; Beneficenza a favore di università, enti di ricerca al 26%;
• Rendite, vitalizi, assegni alimentari ed altri oneri; Spese Contributi Colf, Badanti, Baby sitter fino all’importo di 1.549,37 euro. Non è deducibile il contributo forfettario di 1.000 euro versato al fine di regolarizzazione lavoratori dipendenti stranieri. Dichiarazione redditi 2018 spese deducibili: Elenco Spese deducibili dichiarazione dei redditi:
• Ticket del Servizio Sanitario Nazionale;
• Assistenza infermieristica e riabilitativa disabili: se prescritta da un medico.
• Spese sanitarie disabilli deducibili: Le spese mediche generiche e quelle di assistenza specifica, sostenute dai disabili sono interamente deducibili dal reddito complessivo e riguardano la seguente tipologia di oneri: personale infermieristico e operatori tecnici assistenziali, personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo personale con la qualifica di educatore professionale, personale qualificato addetto ad attività di animazione e di terapia occupazionale.
• Spese assistenza e ricovero Disabili: non è possibile dedurre l’intera retta pagata, ma solo la parte che riguarda le spese mediche e paramediche di assistenza specifica. Per poter beenficiare della deduzione, è necessario che le spese risultino indicate distintamente nella documentazione rilasciata dall’istituto di assistenza.
• Contributi previdenziali ed assistenziali e volontari versati alla gestione della forma pensionistica obbligatoria d’appartenenza, sono oneri deducibili dalla dichiarazione dei redditi annuale anche se sostenuti per i familiari fiscalmente a carico e sempre se versati secondo le disposizioni di legge. Rientrano pertanto come oneri deducibili le spese sostenute dal dichiarante o per conto dei suoi famigliati a carico le seguenti voci di spesa:
o Contributi previdenziali e assistenziali.
o Contributi per i fondi integrativi del servizio sanitario nazionale;
o Contributi per forme pensionistiche complementari e individuali per un importo non superiore a 5.164,57 euro;
o Contributi versati per l’assicurazione obbligatoria INAIL: riservata alle persone del nucleo familiare per la tutela contro gli infortuni domestici (c.d. assicurazione casalinghe);
o Riscatto anni di laurea.
o Ricongiunzione contributi;
• Assegni periodici per il mantenimento coniuge separato o divorziato, sono deducibili dalla dichiarazione dei redditi mentre sono esclusi gli assegni periodici per il mantenimento dei figli. Nello specifico nell’Elenco Spese mediche assistenza disabili Deducibili: Le spese deducibili mediche generiche e quelle di assistenza specifica previste dalla lettera b) dell’art. 10 del Tuir sostenute dai disabili ai sensi dell’art. 3 della L. 5 febbraio 1992, n. 104, sono interamente deducibili dal reddito complessivo e, nello specifico, riguardano quelle relative • spese deducibili Assistenza infermieristica e riabilitativa;
• spese deducibili Personale in possesso della qualifica professionale di addetto all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale esclusivamente dedicato; all’assistenza diretta della persona;
• spese deducibili Personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo; • spese deducibili Personale con la qualifica di educatore professionale; • spese deducibili Personale qualificato addetto ad attività di animazione e di terapia occupazionale. Le persone disabili possono usufruire della deduzione anche se percepiscono l’assegno di accompagnamento ma qualora ricoverate presso un istituto di assistenza e ricovero, non è possibile dedurre l’intera retta pagata, ma solo la parte che riguarda le spese mediche e paramediche di assistenza specifica. Elenco contributi previdenziali deducibili: Elenco contributi previdenziali e assistenziali deducibili in dichiarazione dei redditi, sono:
• senza limiti di importo: i contributi previdenziali e assistenziali obbligatori per legge; i contributi facoltativi versati alla gestione pensionistica obbligatoria di appartenenza (anche per i familiari fiscalmente a carico); quelli versati ai fini di riscatto degli anni di laurea e ricongiunzione di periodi assicurativi, quelli versati al fondo dalle casalinghe.
• fino a 5.164,57 euro: i contributi versati alle forme di previdenza complementare collettive (fondi pensione) e individuali (assicurazioni sulla vita); i contributi a favore delle persone fiscalmente a carico aventi reddito insufficiente a consentire la deduzione contributi.
• fino a 1.549,37 euro: i contributi versati a favore di colf e badanti, per la parte a carico del datore di lavoro. Elenco spese deducibili e detraibili dichiarazione dei redditi, effettuate nell’interesse del contribuente:
• Spese mediche sanitarie patologie con esenzione SSN;
• Spese funebri detraibili massimo importo spesa detraibile 1.549,37 euro;
• Spese di intermediazione immobiliare: inferiore a 1.000,00 euro; • Spese veterinarie detraibili solo se di importi superiori a 129,11 euro, ma con un limite massimo di 387,34 euro;
• interessi mutui ipotecari acquisto dell’abitazione principale;
• interessi mutui ipotecari acquisto di altri immobili;
• interessi mutui contratti dopo il 1997 di recupero edilizio;
• interessi mutui ipotecari stipulati ai fini di contruzione dell’abitazione principale;
• interessi prestiti o mutui agrari: non possono essere detratti importi superiori ai redditi dei terreni dichiarati;
• Spese assicurazione detraibili 2018: Premi assicurazioni sulla vita e infortuni: a condizione che la durata contrattuale non sia inferiore ai 5 anni e che non consenta a concessione di prestiti, importo massimo da portare a detrazione è di 530,00 euro mentre per quelli relativi a contratti con rischio di non autosufficienza è pari a 1.291,14 euro annui;
• Beneficenza – Erogazioni Liberali 2018 a favore di: partiti politici, onlus, società ed associazioni sportive dilettantistiche, società di mutuo soccorso, associazioni di promozione sociale, società di cultura “La Biennale di Venezia”, attività culturali ed artistiche, enti operanti nello spettacolo e fondazioni operanti nel settore musicale.